L’insieme dei microrganismi che vivono in pacifica coesistenza con il loro ospite umano viene definito “microbiota” o “microflora normale”.

Dipende dall’alimentazione e dallo stile di vita che la nostra mamma ha mantenuto durante la gravidanza, da come siamo stati alimentati nei primi anni di vita e dalle nostre scelte da adulti.

Il corpo umano ospita circa 38 trilioni di batteri, un numero molto maggiore del totale delle stesse cellule che lo compongono. Questo insieme di microrganismi è noto come microbiota e la relazione ospite-microbiota è così stretta che la maggior parte delle funzioni che si attuano nel nostro organismo sono mediate o influenzate dal microbiota. Per cui non sorprende constatare come anche il processo di invecchiamento (aging) sia influenzato dalla complessa interazione tra noi e il nostro microbiota.

È ormai chiaro che il microbiota è coinvolto nella prevenzione o nella patogenesi di molto condizioni fisiopatologiche e patologie, quali il cancro, le malattie neurodegenerative, i disordini metabolici, quelli immunitari e, più recentemente, anche nello stesso processo di aging.

La relazione tra età, microbioma è stata ampiamente studiata evidenziando come i cambiamenti del microbiota intestinale nel tempo siano il prodotto dello stile di vita, della dieta, dei farmaci utilizzati (specie gli antibiotici) e dello stato di salute piuttosto che semplicemente il risultato dell’invecchiamento cronologico. Soprattutto si può condizionare in positivo l’aging, attraverso strategie di azione sulla qualità e salute del nostro microbiota, attraverso nutrizione e micronutrizione (integrazione mirata).

Infatti, vari fattori legati al nostro comportamento, alla nostra alimentazione, ma anche conseguenza dell’interazione con l’ambiente che ci circonda (es. inquinamento) possono provocare alterazioni anche importanti di questo equilibrio, generando una condizione nota come disbiosi, che studi recenti hanno associato all’eziopatogenesi di numerose alterazioni, alla cui base ci sono processi infiammatori e processi ossidativi.

Infiammazione e ossidazione si alimentano vicendevolmente e possono instaurare dei circoli viziosi, che possono indebolire la barriera intestinale e permettere a molecole dannose di attraversarla, diffondendosi a distanza in tutto l’organismo, così andando a scatenare reazioni infiammatorie croniche, intolleranze e contribuire alla genesi di diverse malattie immunitarie e metaboliche.

Sempre più studi clinici evidenziano il ruolo dell’infiammazione e dello stress ossidativo come fattore di rischio per diverse patologie croniche, come quelle neurologiche, osteoarticolari, cardiovascolari e neoplastiche.

La flora batterica intestinale svolge funzioni essenziali nella tutela della salute, avendo un ruolo non solo metabolico, ma anche strutturale e protettivo. L’analisi molecolare ha dimostrato che i batteri che ospitiamo modulano l’espressione di geni coinvolti in parecchie importanti funzioni intestinali ed extra intestinali, incluso il metabolismo degli xenobiotici, cioè delle “tossine ambientali e alimentari”, attraverso la formazione di una barriera mucosale, naturale difesa contro le sostanze tossiche di provenienza ambientale.

L’insieme dei batteri residenti rappresenta una prima e cruciale linea di resistenza contro la colonizzazione da parte di microbi esogeni e l’invasione dei tessuti da parte di agenti patogeni e il microbiota intestinale adempie la sua funzione protettiva anche attraverso la regolazione della risposta immunitaria.

Se una alimentazione è sbagliata (specie se associata a stress ed errato stile di vita che a sua volta altera il sistema immunitario), favorisce il processo infiammatorio e lo stress ossidativo, che se persistenti nel tempo, conducono a epiloghi inevitabilmente sfavorevoli. I nutrienti infatti svolgono un ruolo fondamentale sia nello sviluppo che nella lotta ai processi infiammatori e ossidativi. Occorre sempre ricordare che noi non siamo quello che mangiamo, ma quello che assimiliamo, da cui la cura che dobbiamo avere della nostra alimentazione e dei micronutrienti che andiamo a introdurre, così da giovare alla salute del nostro intestino e quindi del nostro microbiota. Noi non introduciamo solo calorie, ma molecole in grado di interagire con il nostro organismo andando così a condizionare il suo stato di benessere (se in positivo) o di malessere (se in negativo).

Infiammano e/o ossidano, “arruginendolo e inveccchiandolo”, il nostro organismo le troppe calorie, l’eccesso di carne e carboidrati raffinati, gli acidi grassi saturi e quelli idrogenati, additivi e conservanti, mentre hanno effetto antinfiammatorio omega3, vit C, polifenoli, prebiotici, probiotici, antiossidanti, etc. Potenziare l’effetto di alcuni di questi nutrienti che assumiamo in quantità modeste attraverso il cibo, con gli integratori specifici è la soluzione comoda ed efficace per ottimizzare o recuperare benessere a 360 gradi.

La integrazione dietetica utilizzata secondo modalità dirette e basate su evidenza scientifica può ottenere risultati di grande interesse clinico e pratico, già oggi accertati e oggetto di continui studi scientifici.

I micronutrienti migliorano il nostro organismo, integrando in modo naturale i nutrienti essenziali, che non stati introdotti a sufficienza con la dieta o che sono stati persi o non assimilati.

Tutti i giorni la nostra alimentazione influenza il microbiota con effetti sia benefici che dannosi, anche sul piano del processo di invecchiamento.

L’integrazione di antiossidanti aiuta a migliorare il rapporto tra batteri buoni e cattivi nell’intestino, a ricostruire la funzionalità della barriera intestinale e a ridurre l’infiammazione sistematica così come lo stress ossidativo in tutto l’organismo, donando maggiore benessere psico-fisico.

Inoltre, comprendere la relazione tra il microbioma intestinale e l’invecchiamento di successo è fondamentale ed in questo contesto, un eccesso di senescenza cellulare è sicuramente uno dei principali segni distintivi di un invecchiamento non di successo. Da recenti indagini, che hanno tracciato correlazioni tra la composizione intestinale e la senescenza cellulare, si evidenzia una distinta composizione microbica nell’intestino in risposta al trattamento con mirati e specifici integratori, per cui una possibile terapia contro l’eccesso di senescenza cellulare è dato dall’utilizzo di terapie a base di probiotici, prebiotici, antiossidanti di nuova generazione e nel contenimento della risposta infiammatoria locale e sistemica.

Prenditi cura del tuo microbiota e questo si prenderà cura di te.

Prof. a.C. dr Damiano Galimberti

Prof. a C. Dott. DAMIANO GALIMBERTI
MEDICO CHIRURGO – n° albo 40785 (MI)
Specialista in: SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE E DIETETICA
Presidente dell’A.M.I.A. – Associazione Medici Italiani Antiaging
Prof a C. in Nutrigenomica, Epigenetica e Medicina Antiaging
Università di Catania – Cattedra di Biochimica e Patologia Clinica
Direttore del corso di Nutrigenomica & Epigenetica
International School of Medical Sciences – EMFCSC – Erice
Docente in Scienza dell’Alimentazione e Nutrigenomica
Master Medicina Estetica – Università di Camerino