La celiachia è una delle patologie più frequenti in Italia e nel mondo, con il numero di soggetti positivi alla malattia celiaca che sembra aumentare di anno in anno.

Fino ad oggi, sebbene non si possa parlare di una vera e propria cura dato che la celiachia è una condizione cronica, l’unico rimedio è una dieta gluten free, ossia una dieta senza glutine. Adottando un regime alimentare privo di cibi contenenti glutine, rimpiazzabili tramite appositi surrogati mancanti di tale proteina, permette di contenere gli effetti che la malattia celiaca genera nei soggetti affetti da questa patologia.

Qualcosa però sembra essere in procinto di cambiare.

Sempre di più si parla di farmaci che possano aiutare nel contrastare tale patologia, o che almeno siano a supporto di una dieta gluten free; ora sembra possibile anche alterare le cellule alla base del glutine per ridurne gli effetti dannosi.

Una pillola contro la celiachia

Negli ultimi anni ha fatto parlare molto di sé lo studio del ricercatore Hon Sunwoo, il quale avrebbe messo a punto una vera e propria pasticca contro la malattia celiaca.

Sembra che, assumendo la pillola contro la celiachia qualche minuto prima del pasto a base di glutine, questa permetta una protezione contro la reazione infiammatoria intestinale tipica della malattia celiaca. Nello specifico, grazie ad appositi anticorpi ricavati dal tuorlo delle uova, il ritrovato farmaceutico permetterebbe di trasgredire a una dieta senza glutine, consentendo così l’assorbimento della proteina che solitamente scatena invece l’infiammazione.

La pillola contro la celiachia riuscirebbe a fornire una protezione di 2 ore ma, come per stessa ammissione di Sunwoo, non sarebbe un vero e proprio rimedio alla celiachia, quanto piuttosto una soluzione farmacologica a supporto di una dieta gluten free. Un’alimentazione senza glutine, pertanto, rimarrebbe il rimedio comunque più efficace contro la celiachia.

Il vaccino per la celiachia

Sembra essere allo studio anche un vero e proprio vaccino contro la celiachia. In un individuo celiaco questo permetterebbe di bloccare quegli anticorpi che, attaccando il glutine, provocano l’insorgere dell’infiammazione intestinale con cui la malattia celiaca si palesa.

Alla base del vaccino per la celiachia vi sarebbe l’idea secondo la quale, all’origine di questa patologia, in particolari soggetti vi sia un vero e proprio virus che porterebbe a un’eccessiva produzione di anticorpi antagonisti del glutine.

Autofagia cellulare, lo studio dell’Università di Pavia

Quasi avveniristico, forse anche rivoluzionario, è lo studio che ha coinvolto un gruppo di ricerca del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università di Pavia.

Dallo studio condotto dall’equipe sembrerebbe possibile, attraverso specifici farmaci, alterare il processo di autofagia, meccanismo attraverso il quale una cellula si nutre di sé stessa, agendo sulle frazioni proteiche costituenti il glutine. In questo modo si riuscirebbe a diminuire la loro quantità, limitando così la reazione infiammatoria che si verifica nell’intestino dei celiaci all’assunzione del glutine.

La ricerca dell’Università di Pavia potrebbe davvero essere una svolta nella lotta alla celiachia: una scoperta del genere potrebbe infatti permettere di rivedere qualsiasi dieta gluten free, dando la possibilità di introdurre diversi alimenti contenenti glutine.

 

Come visto, gli studi sono molti, ma per ora il rispetto di una dieta senza glutine sembra essere l’unica strada percorribile per i celiaci. Le premesse sono però buone e in futuro l’uso di una sempre più raffinata farmacologia in supporto a una dieta gluten free, potrebbe realmente rivoluzionare le abitudini alimentari di ogni celiaco.