I bambini celiaci hanno bisogno di seguire, anche a scuola, una dieta gluten free, nel rispetto dei dettami di chi soffre di celiachia. Le mense scolastiche, come quelle di altre strutture pubbliche, hanno l’obbligo di somministrare pasti senza glutine alle persone celiache, secondo quanto stabilito per legge. Approfondiamo il tema celiachia e mense scolastiche in questo articolo.
Pasti gluten free per i celiaci: una terapia
Nonostante gli studi e le ricerche, ad oggi l’unica vera cura per la celiachia è rappresentata da una dieta priva di glutine. Per chi è affetto da celiachia, infatti, il consumo di alimenti senza glutine non è una scelta ma rappresenta una vera e propria terapia, indispensabile per la corretta gestione della patologia. Una volta appresa la giusta pratica all’interno delle mura domestiche, una ulteriore difficoltà che le famiglie dei bambini celiaci si trovano ad affrontare riguarda le mense scolastiche e, più in generale, la gestione dell’alimentazione fuori casa.
Celiachia e Legge Quadro 123
Una svolta per la gestione della patologia è segnata dall’entrata in vigore, nel 2005, della Legge Quadro 123, “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia”. Questa legge si deve alla sensibilizzazione delle istituzioni da parte dell’Associazione Italiana Celiachia e comporta una serie di benefici importanti ed indispensabili per i celiaci. In particolare:
- stabilisce il diritto dei celiaci al pasto senza glutine nelle mense scolastiche, ospedaliere e nelle strutture pubbliche;
- comporta l’impegno del Ministero della Salute a redigere annualmente una relazione sulla celiachia: documento fondamentale per avere un quadro completo e aggiornato;
- prevede l’attivazione di corsi di formazione e aggiornamento professionali della sanità Pubblica locale rivolti a ristoratori ed albergatori;
- prevede l’attivazione di corsi di formazione e aggiornamento professionali della classe medica per favorire la diffusione della conoscenza della patologia.
Cibo gluten free nelle scuole: cosa dice la legge
Uno degli obiettivi principali di questa legge consiste nell’agevolare le abitudini alimentari dei celicaci, in particolare attraverso un accesso equo e sicuro ai servizi di ristorazione collettiva, per poter vivere la celiachia con il sorriso. Questo argomento diventa particolarmente delicato quando si parla di bambini celiaci e mense scolastiche.
Prima del 2005, a causa della scarsa conoscenza del problema e di chiare indicazioni sulla gestione della patologia, capitava che le mense scolastiche non accettassero i bambini celiaci.
Oggi questa possibilità non è più contemplata. Ad oltre dieci anni dall’entrata in vigore della Legge Quadro, gli oltre 30.000 bambini e ragazzi celiaci di tutta Italia vedono riconosciuto il proprio diritto ad un pasto senza glutine nelle mense scolastiche. Anche se, come dimostrano le ancora frequenti segnalazioni ricevute dall’AIC, non sempre vengono osservate tutte le direttive della legge. Tra le indicazioni disattese più spesso, vengono evidenziate:
- la garanzia di un pasto senza glutine simile, per aspetto e proprietà nutrizionali, al menu degli altri studenti;
- un costo analogo al menu standard;
- la corretta gestione del momento del pasto, per evitare l’isolamento: non occorre infatti separare fisicamente gli studenti celiaci dagli altri studenti, basta una semplice supervisione per evitare contaminazioni o che i bambini celiaci mangino il cibo dei compagni.
Importanza delle segnalazione all’AIC
Anche se in generale oggi la Legge è applicata con buoni risultati, restano molto importanti le segnalazioni di attuazione incompleta o scorretta all’AIC territoriale competente.
Le segnalazioni, infatti, giocano un ruolo fondamentale per individuare le aree più problematiche e per consentire all’AIC di intervenire tempestivamente al fine di garantire un diritto fondamentale a bambini e ragazzi celiaci.