Anche la dieta senza glutine, come spesso avviene per molti regimi alimentari o per molte diete, scatena opinioni discordanti.

Seppur partendo dal presupposto che per un soggetto celiaco un regime alimentare gluten free sia una necessità, nel tempo si è diffusa l’idea che una dieta del genere possa essere dannosa. Ad alimentare tale convinzione vi è l’idea secondo la quale un’alimentazione senza glutine sia più ricca di nutrienti rispetto a un’alimentazione “tradizionale”, favorendo così l’obesità.

In realtà la questione è ben più complessa, e forse ancor più confusa, dato che un’alimentazione del genere viene spesso adottata anche da chi, al contrario, è alla ricerca di un piano alimentare che favorisca il dimagrimento. La sempre maggiore e costante corsa alla linea, che ormai contraddistingue i giorni odierni, ha pertanto probabilmente generato una certa confusione in merito alla dieta senza glutine, riguardo la quale rimane però una conferma: rispetto a una dieta normale, essa non presenta differenze sostanziali in alcuni macronutrienti, zuccheri e grassi, e nel computo totale delle calorie e, per un celiaco, è di fatto terapeutica.

Una ricerca condotta dall’AIC, Associazione Italiana Celiachia, ha infatti finalmente fatto chiarezza su tutto questo, confermando, anzi, che la dieta gluten free non è dannosa.

Dallo studio dell’AIC si evince come un’alimentazione priva di glutine, in realtà, garantisca le stesse proprietà nutrizionali di un regime alimentare che, invece, contempla anche gli alimenti a base di questa proteina.

La ricerca ha confrontato all’incirca 600 prodotti gluten free, e ha rivelato come questi contengano sostanzialmente le stesse quantità di zuccheri, grassi e calorie dei loro equivalenti “tradizionali”. Detto in parole povere, una dieta senza glutine non fa né ingrassare né dimagrire.

A trarre vantaggio da un’alimentazione del genere, di conseguenza, sono solamente i soggetti celiaci, i quali, senza consumare prodotti privi di questa proteina, vedrebbero al contrario compromessa la loro salute. La celiachia, infatti, provoca un’infiammazione all’intestino tenue, le cui conseguenze sono un’atrofia dei villi intestinali e una perdita di peso dovuta proprio a tale fenomeno, dato che i villi hanno un ruolo fondamentale nell’assimilazione dei nutrienti.

Sempre dalla stessa ricerca dell’Associazione Italiana Celiachia, poi, emerge come il pane e la pasta utilizzati per una dieta senza glutine abbiano praticamente gli stessi valori nutrizionali dei loro corrispondenti “tradizionali”.

Le differenze sono davvero minime: il pane per celiaci è leggermente meno calorico, mentre la pasta gluten free contiene meno zuccheri. Scarti del genere, pertanto, non possono generare carenze alimentari o indurre situazioni di obesità. Al contrario, in pazienti celiaci si è notato come tali valori, in particolare quello degli zuccheri, abbiano un grande beneficio nell’abbattere i casi di diabete di tipo 2, patologia da sempre collegata a un’alimentazione ricca di cibi grassi e zuccherini.

Una dieta senza glutine, inoltre, non può provocare sostanziali squilibri alimentari anche in virtù degli alimenti su cui agisce.

Le principali fonti di grassi e proteine sono difatti cibi come la carne, le uova, il pesce, i latticini e i legumi, tutti alimenti che possono tranquillamente essere inseriti in una dieta gluten free, al contrario di pane e pasta, che tra l’altro contribuiscono poco all’apporto di grassi e proteine.

Lo stesso discorso può essere condotto per gli zuccheri che, come detto in precedenza, sono leggermente più bassi negli alimenti per celiaci, ma che possono essere assimilati comunque tramite la frutta o i dolci gluten free.

In conclusione, quindi, una dieta senza glutine non è sicuramente dannosa, anzi, al pari di quella tradizionale se ben equilibrata, può aiutare a tenere sotto controllo l’assimilazione di grassi e zuccheri, senza però comportare deficit alimentari o, al contrario, un eccessivo apporto di nutrienti.